(Arch. Michele Iacovazzi e Ing. Giuseppe Acollaro)
Le origini
Le origini del Castello non sono ben documentate. Il primo insediamento, probabilmente, nacque come “pago” di Metaponto e come presidio alla grossa arteria viaria e commerciale che, seguendo il percorso del torrente Vella, si dirigeva verso l’interno. Dopo la distruzione di Metaponto (II sec. a.C.), e con l’avvento di Roma, Uggiano subì un notevole ridimensionamento cui conseguì un forte depauperamento della zona. I Romani, infatti, impegnarono le loro risorse a potenziare le strade che dalla Campania portavano in Calabria (Moliternun, Grumentum) ed in Puglia (Potenza, Melfi, Venosa, Brindisi).
Il periodo Bizantino
Per notare un certo risveglio bisognerà aspettare il dominio dei Bizantini, con l’avvento dei quali le popolazioni che avevano abbandonato le primitive sedi tornarono a ripopolarle, come dimostrano le monete dell’epoca, rinvenute presso Uggiano, risalenti per lo più al VII e VIII secolo dopo Cristo. E’ appunto a tale epoca che bisogna far risalire la prima struttura fortificata che fu completata più tardi, intorno all’anno mille, con l’arrivo di Bugiano Catapano, inviato da Castantinopoli a difendere le terre del Meridione contro Melo ed i Normanni. Data l’affinità dei due termini (Bugiano ed Uggiano) alcuni studiosi hanno riferito la ristrutturazione ed il completamento del Castello a questo generale.
I Longobardi
A partire dal VII secolo d.C. Uggiano (dai testi Oblano) entrò a far parte del grande Gastaldato del Latiniano, territorio il cui centro era situato tra le valli del Sinni e dell’Agri.
I Normanni
Con l’arrivo dei Normanni il Castello assume un ruolo ancora più determinante; infatti la prima notizia storica documentata relativa al Castello di Uggiano risale al 1023 – 1029, anni in cui due mussulmani, certi Rajka e Saffari, assediarono il Castello e lo espugnarono per tradimento di un certo Gotifredo. Altro riferimento è quello del 1058, anno in cui Roberto il Guiscardo, non essendo riuscito a prendere Montepeloso (Irsina), rivolse la sua attenzione ad Uggiano, riconquistando il Castello “cum paucis” anche perché ritenuto strategicamente più forte ed importante. In quest’epoca, probabilmente, il Castello fu ristrutturato in modo da adeguarlo alle nuove esigenze difensive. Intorno al 1133 il territorio passò nelle mani di Ruggero II in seguito ad una grande battaglia avvenuta in località “Coste dell’Abate” da lui vinta. Altro riferimento storico è il Catalogus Baronum, ovvero l’elenco normanno dei feudatari tenuti al servitium feudale, da cui si evince che un certo Rogerius de Ogiano possedeva il feudo di Sant’Arcangelo di cui Uggiano faceva parte.
Gli Svevi
Al dominio normanno subentra quello degli Svevi con Enrico VI figlio del Barbarossa. Sotto il regno di Federico II Uggiano divenne fondo di casa Sveva ed infine nel 1269 fu donato a Pietro di Belmonte conte di Montescaglioso.
Gli Angioini
Sotto gli Angioini l’università di Uggiano raggiunge il massimo splendore. Nei registri della tassazione focatica della Cancelleria Angioina degli anni 1276-1277 risulta che Uggiano contava una popolazione di 400 fuochi (famiglie) rappresentando così una delle più grandi università della Basilicata. Secondo alcuni studiosi 2 , questo non deve far pensare che Intorno al castello vi fosse un insediamento di tale rilevanza, ma che Uggiano fosse il nome dell’attuale Ferrandina nella sua attuale posizione e che il Castello assolvesse prevalentemente funzioni difensive e di presidio della zona (Uggiano nomine Ferrandine). Nel 1308 Uggiano, in quanto parte del feudo di Andria, fu portato in dote da Beatrice, ultima figlia di Carlo II d’Angiò, ad Azzo d’Este. Dopo la morte di questi, Beatrice sposò in seconde nozze Bertrando del Balzo, cui portò ancora questa terra in dote. In tale epoca fu necessaria una ristrutturazione generale dovuta probabilmente a motivi di ordine statico in seguito alle frane ed agli slittamenti del terreno ove sorgeva il Castello. Nel 1309 fu infatti chiamato, dalla vicina Stigliano, Mastro Jacopo Trifogli affinché curasse il rifacimento delle fortificazioni, il consolidamento delle strutture di difesa e l’abbellimento delle zone adibite a residenza. Tale intervento “attesta l’apice della gloria e l’inizio del declino del glorioso maniero 2”. Giovanni da Salandra nel 1404 curò una nuova ristrutturazione ed un rifacimento completo del mastio, il cui ponte levatoio doveva servire a collegare il Castello con l’esterno, altrimenti separati da un camminamento forzato. Alla guida del Feudo successe, dopo alcune generazioni, Pirro del Balzo, reintegrato dal re Ferdinando I con un atto del 20 dicembre 1430 con cui lo si perdonava di alcune ribellioni da lui organizzate.
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Descrizione del Castello secondo l’inventario dei beni di Pirro del Balzo
Il Castrum di Uggiano: un abbandono di sei secoli (di Felice Lafranceschina)